giovedì 14 aprile 2011

Il cacciatore di aquiloni

Il cacciatore di aquiloni è un film del 2007 diretto da Marc Forster, tratto dall'omonimo best-seller di Khaled Hosseini. Il film è uscito in Italia il 28 marzo 2008.

Il film racconta di Amir, un ragazzo afghano pashtun di Kabul, orfano della madre, e del suo amico, Hassan, figlio del suo servo Hazara. I due bambini giocavano a "cacciare" gli aquiloni, ovvero cercare di tagliare il filo dell'aquilone avversario. Un giorno Hassan e Amir incontrano dei ragazzi più grandi con ideali razzisti sulle diverse etnie, e Hassan, per proteggere il suo amico e padrone minaccia i ragazzacci con una fionda. Questi ultimi si vendicheranno poi violentando Hassan, e Amir, vedendo il fatto, per paura e ingenuità cerca di allontanarlo. Nel 1979, durante l'invasione russa in Afghanistan, Amir e suo padre scappano in Pakistan, da dove poi si trasferiscono in California, negli Stati Uniti. Qui Amir trascorre la sua adolescenza: si laurea in medicina, ottiene come moglie la figlia di un ex-generale afghano e purtroppo suo padre muore per un cancro ai polmoni. Nel 2000 Rahim Khan, grande amico di suo padre, che era dapprima rimasto a Kabul e poi costretto anch'egli a trovare rifugio in Pakistan, gli chiede di fargli visita. Amir arriva in aereo fino in Pakistan dove incontra Rahim Khan, ormai anziano e malato, che gli riferisce la morte di Hassan, ucciso dai Talebani mentre proteggeva la sua abitazione. Hassan inoltre ha avuto un figlio, Sohrab, e per ultimo Amir viene a conoscenza del segreto che suo padre gli ha sempre tenuto nascosto: Amir e Hassan erano fratelli avuti da donne diverse. Scioccato, Amir decide di cercare suo nipote Sohrab; pertanto rientra in Afghanistan, travestendosi indossando una barba finta, e le tracce lo conducono fino ad un edificio utilizzato come orfanotrofio. Ma qui si scopre che un Talebano diverse volte veniva a prendersi bambini e bambine, che quasi mai tornavano. Così Amir continua la ricerca di questo bambino in un fortino controllato dai miliziani. Qui incontrerà il comandante, ovvero il ragazzo che ha violentato Hassan quando era bambino. L'uomo mostra il bambino e riconosce Amir, nonostante la barba finta. Così si vendica per i torti subiti da Amir e Hassan da bambini e inizia la coluttazione tra i due; Amir si trova in difficoltà ma Sohrab, proprio come il padre molti anni prima, punta una fionda contro l'ufficiale, e lo acceca. Amir poi prende suo nipote e scappano dal fortino, riuscendo così a scappare, mentre i Talebani gli sparano. Passato il confine finalmente sono entrambi salvi. Così Amir torna con Sohrab in America, e rivede la moglie.

continua...

http://www.kiterunnermovie.com/

il libro...

http://it.wikipedia.org/wiki/Il_cacciatore_di_aquiloni

E i violini cessarono di suonare

E i violini cessarono di suonare
[And the Violins Stopped Playing, USA, 1995, Drammatico 95']
Regia di Alexander Ramati, con Horst Buchholz, Maya Ramati, Piotr Polk, Didi Ramati



dopo un 7 anni che cerco questo film di cui non sapevo neppure il titolo ma solo la storia, che ho visto una notte alla rai sono riuscita a reperire titolo e anche il resto Ho potuto vedere questo film diversi anni fa, alla rai era programmato per essere visto verso le 2 di notte. Volevo vedere se era possibile rintracciare il dvd perchè il film mi era piaciuto tantissimo e per anni ho cercato di ritrovare putroppo non ne ricordavo il titolo, mi ricordo però molto bene il contenuto del film Dymitry è un violinista e capo di una comunità zingaro che vive a Varsavia è molto apprezzato come violinista anche da esponenti del governo nazista e conosce alcuni di loro che lo assicurano che sono solo gli ebrei ad essere presi di mira da Hitler, in realtà non è assolutamente vero e quando lo capisce è troppo tardi cercano di scappare con le loro carovane, patendo pene infernali ma vengono ripresi e portati subito in un ghetto dove non furono inizialmente uccisi ma vennero maltratatti successivamente furono deportati
nel campo di concentramento di Auschwitz dove il famigerato dottor Mengele compiva i suoi "esperimenti" quasi esclusivamente su bambini rom, soprattutto accanendosi sui gemelli. e facendo passare al resto di loro trattamenti infernali, si tratta di un film che è tratto da un episodio vero, raccontanto da l'unico superstite uno dei figli più piccoli di Dymitry che era riuscito a fare scappare dal treno e fare rifugiare in una famiglia di contadini che lo tenne con se
http://en.wikipedia.org/wiki/And_the_Violins_Stopped_Playing

Il miglio verde

Il miglio verde
Paul Edgecombe, all'età di 108 anni, è travolto dai ricordi della sua vita passata mentre risiede in una casa di riposo. Racconta a una sua amica la sua storia di quando era una guardia carceraria nel braccio della morte del penitenziario di Cold Mountain e di quando la sua vita fu sconvolta in seguito all'arrivo di un nuovo prigioniero di nome John Coffey, un uomo di colore condannato alla sedia elettrica con l'accusa di aver ucciso due bambine. Ben presto Paul Edgecombe e il resto delle guardie del braccio scoprirono che l'uomo nascondeva un incredibile segreto, un potere non comune per gli assassini.

Il cacciatore

Il cacciatore

Il cacciatore è un film del 1978 diretto da Michael Cimino.
Nel 1996 è stato scelto per la preservazione nel National Film Registry della Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti.
E' considerato uno dei massimi capolavori del cinema mondiale

La pellicola racconta delle vicende di tre operai metallurgici, appassionati di caccia al cervo, che vengono spediti in Vietnam, a caccia di vietcong.
Michael, Nick e Steven sono eccitati dall'idea di partire, in contrasto con la depressione dei reduci, che sanno bene ciò che avviene nell'inferno asiatico. E inferno troveranno. Torture tremende, i diavoli dagli occhi a mandorla che li costringono a sfidarsi a colpi di revolver nella famigerata roulette russa, topi e acque malsane, provano in maniera immane i tre ragazzi, che nonostante tutto riescono a ribellarsi, a vendicarsi e a scappare.
Lungo le acque di un fiume vengono recuperati da un elicottero che riesce a trarre in salvo soltanto Nick, che sentendosi spaesato deciderà di non fare più ritorno a casa. Gli altri due vengono salvati dopo, ma Steven perde l'uso delle gambe e verrà internato in un istituto per veterani. L'unico che sembra illeso perché torna finalmente a casa è Michael, ma accusa una perdita immane in quanto crede di aver perso il suo migliore amico, Nick.

Ma grazie a un sospetto sollevatosi dall'incontro con Steven, che riceveva soldi da qualche tempo dal Vietnam, Michael torna in quell'inferno sulle tracce di Nick, che ora si fa chiamare "l'americano" e gioca con la morte alla roulette russa per soldi, o meglio, perché è l'unica cosa che può restituirgli la pace con la morte. Michael lo vede, lo sfida per portarlo via con se, ma Nick inizialmente non lo ricorda.
Nel momento in cui finalmente riconosce l'amico un fatale proiettile spezza il suo sorriso tra le lacrime di Michael e nel clamore generale degli scommettitori. Erano diventati loro i cervi, uccisi solo per il divertimento altrui.

The orphanage

The orphanage 

regia J.Bayona
con B.Rueda,F.Cayo

Dopo averci pensato a lungo Laura decide di trasformare l'orfanotrofio in cui
era cresciuta in un centro per bambini disabili. Si stabilisce nella struttura insieme 
al marito e al figlio sieropositivo Simon.Il bambino comincia a giocare e a parlare 
con un amichetto immaginario,fino a quando, nel corso di una una festa in maschera, scompare. Laura comincia le ricerche,e scopre una serie di verità inquietanti.

Addio mia concubina

Addio mia concubina

Addio mia concubina è un film del 1993 diretto da Chen Kaige. La storia è tratta dal libro omonimo di Lilian Lee.

La storia inizia nel 1924, quando Douzi, bambino figlio di una prostituta, viene lasciato dalla madre alla scuola di recitazione dell'Opera di Pechino, diretta dal maestro Guan. Qui, Dieyi fa amicizia con Laizi e Shitou. L'allenamento è molto duro e severo, e Douzi viene destinato ad interpretare ruoli femminili, cosa che si rivela non facile per il bambino. Douzi riesce comunque a dimostrare un grande talento nella recitazione. Questa notorietà però lo porterà ad essere violentato da un vecchio signore a casa del quale si esibisce.

Shitou e Douzi crescono e diventano dei famosissimi attori dell'Opera di Pechino, recitando sempre insieme; Shitou assume il nome d'arte di Duan Xiaolou, mentre Douzi diventa Cheng Dieyi. La parte che li ha resi famosi e che interpretano è Addio mia concubina, in cui Xiaolou interpreta il re Xiang Yu, il cui esercito è stato sconfitto dalle truppe Han e che si trova ora accerchiato da queste, e Dieyi la sua concubina Yu Ji che, pur di rimanergli fedele fino all'ultimo, si uccide con la spada del suo re.

Dieyi è chiaramente innamorato di Xiaolou, ma il suo amore non gli viene corrisposto; anzi, quest'ultimo si sposa con la prostituta Juxian, scatenando una forte gelosia in Dieyi. Fra i tre personaggi si hanno quindi relazioni complesse, a volte di vicinanza, a volte di scontro, a seconda del contesto storico in cui si trovano. Devono fronteggiare prima l'arresto di Xiaolou da parte dei giapponesi, che intanto avevano invaso la Cina, in quanto si era rifiutato di recitare davanti a loro; Dieyi riesce a farlo liberare esibendosi per gli invasori. Ripristinata la Repubblica sotto il Kuomintang, Dieyi dovrà rispondere delle accuse di tradimento proprio per quell'esibizione, accusa che porterà alla sua condanna; comunque, nel 1949 Pechino viene conquistata dal Partito Comunista Cinese (che nello stesso anno assume il potere in Cina) e Dieyi viene liberato. La relativa calma che si viene ad instaurare dura poco: l'amante di Dieyi (un nobile) viene giustiziato ed, inoltre, il nuovo regime è ostile rispetto alla forma d'arte interpretata dai due attori per motivi ideologici, e Dieyi viene allontanato dalla compagnia teatrale.

Ancora più drammatici sono gli avvenimenti della Rivoluzione culturale nel 1966, quando l'intera compagnia teatrale, compresi Dieyi e Xiaolou, vengono derisi e processati pubblicamente dalle Guardie rosse; spinti l'uno contro l'altro, si tradiranno a vicenda e Xiaolou ripudierà Juxian, portandola al suicidio.

L'ultima scena avviene a seguito della liberazione di Dieyi e Xiaolou nel 1976; recatisi in un teatro buio e con un solo spettatore di cui si sente solo la voce, interpreteranno per l'ultima volta Addio mia concubina. Proprio come nella storia raccontata, in un momento in cui il re-Xiaolou è distratto, la concubina-Dieyi gli sfila la spada e si uccide veramente tagliandosi la gola.




La scena finale del film, di forte impatto emotivo, non corrisponde a quella raccontata nel libro, in cui Dieyi e Xiaolou, all'inizio degli anni '80, si ritrovano in una sauna ed, immersi nella vasca, recitano Addio mia concubina per l'ultima volta (ma ovviamente senza i costumi tradizionali; Dieyi quindi non si uccide).

Altra differenze rispetto al libro sono:

* il ruolo più importante riservato a Juxian, giustificato dal fatto che ad interpretarlo era stata chiamata un'attrice di primo piano come Gong Li;
* il fatto che, mentre nel libro il rapporto omosessuale tra i due attori è esplicito, nel film l'omosessualità è trattata in maniera più velata.

L'attore Leslie Cheung, che in questo film interpreta Dieyi, si è suicidato nell'Aprile del 2003, gettandosi dal ventiseiesimo piano del Mandarin Oriental Hotel di Shangai.

Iho potuto vedere il film una notte su rai 3 a e me ha commosso ed è piaciuto molto,
in youtube non si trovano trailer in italiano, ma si trova tutto il film il lingua originale sottotitolato in inglese,

Nemiche amiche

Nemiche amiche è un film drammatico interpretato da Julia Roberts e Susan Sarandon, del quale sono anche produttrici.

Isabel è una fotografa di moda che pensa esclusivamente alla carriera e che deve occuparsi dei figli del suo nuovo compagno Luke: la dodicenne Anna e Ben di sette anni. Sia Isabel che i due bambini amano con tutto il cuore Luke, ma tra di loro i rapporti non sono idilliaci. Isabel deve fare i conti anche con Jackie, la madre naturale, considerata dai due pargoli insuperabile in tutto. La donna nutre ovviamente del risentimento nei confronti di Isabel che le ha "rubato" i figli. Ma un giorno Jackie si scopre malata di cancro. Le due, dopo reciproche accuse e liti furibonde, riescono comunque a trovare un equilibrio e a diventare finalmente amiche, per il bene dell'uomo che hanno amato e che amano e soprattutto per il bene di coloro che sono stati "il loro passato ed il loro futuro".


Ho guardato questo film, molto bello e commovente, in due tempi con mia suocera.

Colgo l'occasione per ringraziare Manu per il lavoro che fa qui sui film
Dopo la morte di mio suocero capita che mia suocera abbia bisogno di compagnia, vado a giocare le carte con lei e porto ogni tanto dei dvd d'amore e allegri proprio per guardarli insieme a lei, di solito evito quelli che la possano fare andare giù di morale, a me per esempio è piaciuto molto per esempio Thelma & Louise ma temo non sia un film che la possa tirare su di morale, per cui conoscere prima le trame mi è molto di aiuto, per trovare i film più adatti per lei. Un film che l'ha fatta divertire molto è stato hook capitan unicino

Sto cercando anche L'attimo fuggente, Robin Williams è troppo forte mi ricorda molto il nostro Benigni :-)

Ilprofumo del mosto selvatico

Tornato dalla guerra, Paul Sutton, dopo aver riabbracciato la moglie Betty, che per la verità non sembra aver trepidato per lui, visto che non ha letto una sola delle molte lettere inviatele, riprende l'attività di rappresentante di cioccolatini. Una serie di contrattempi fa sì che si ritrovi a "fare" da marito ad una giovane di origine messicana, Victoria Aragon, figlia di un ricco viticoltore della Napa Valley, che possiede il vigneto modello "Le Nuvole". La giovane, che frequenta l'università in città, aspetta un figlio illegittimo dal suo professore e teme che il padre, Alberto, la uccida. Accettato il ruolo solo per breve tempo essendo deciso il giorno dopo ad andarsene con una lettera d'addio, Paul incontra subito l'aperta ostilità di Alberto, geloso della figlia e irritato per non essere stato avvertito, ma la simpatia della madre Marie José e soprattutto del nonno, Don Pedro, ritardano la sua partenza. Il rito della vendemmia poi, con il clima bacchico e solare della pigiatura dell'uva, fa perdere quasi la testa a Paul, che decide di rispettare Victoria, pur essendone attratto e ricambiato. Orfano, Paul trova nella famiglia della giovane un rifugio dagli orrori della guerra che ancora lo traumatizzano. Il fatto che i due non dormano insieme insospettisce Alberto che, colpito dalle manifestazioni d'affetto per la figlia del finto genero, decide di farli sposare con rito religioso. A questo punto Victoria è costretta a dire la verità al padre, mentre Paul a malincuore si allontana per tornare dalla moglie che, nel frattempo, ha provveduto ad annullare il matrimonio. Libero, il giovane fa ritorno al vigneto, ma trova Alberto ubriaco che si scaglia contro di lui e roteando una lampada a petrolio per colpirlo la lancia nel vigneto incendiandolo. Vani sono i tentativi per domare le fiamme; poi Paul estirpa la radice, che ha resistito al fuoco, della pianta madre del vigneto, che rivivrà. Alberto fa pace con la figlia e Paul può sposarla accettando di essere un buon padre per il nascituro.


Attori protagonisti: Keanu Reeves
Cast: Aitana Sanchez-Gijon, Antony Quinn, Giancarlo Giannini, Angelica Aragon, Debra Messing.
Produzione: Gil Netter, Jerry Zucker, David Zucker

A.I. - Intelligenza Artificiale

A.I. - Intelligenza Artificiale è un film di fantascienza del 2001 diretto da Steven Spielberg, basato su un progetto di Stanley Kubrick.


Trama





Verso la metà del XXI secolo la Cybertronics scopre come sviluppare un mecha (robot) in grado di provare sentimenti; per massimizzare l'impatto della scoperta sul pubblico e puntando sul fatto che vige ormai il controllo delle nascite, decide di realizzare un mecha con le fattezze di un bambino umano, per poi darlo in adozione ad una famiglia per testarne il comportamento; il piccolo viene chiamato David. I genitori adottivi selezionati, Monica e Harry, hanno già un figlio, che è stato però ibernato a causa di una grave malattia. Dopo alcune discussioni, i due decidono di accettare l'adozione, ma vengono avvertiti di non procedere all'imprinting prima di essere totalmente sicuri di voler tenere il mecha con loro, perché è un'operazione indelebile e irripetibile: una volta effettuata, il bambino proverà amore solo ed esclusivamente per chi l'ha effettuata; pertanto, se i genitori adottivi decidessero di liberarsene, verrebbe distrutto.

Dopo le prime perplessità, Monica (psicologicamente debole anche a causa della perdita momentanea del figlio naturale) decide di effettuare l'imprinting e di trattare David come se fosse suo figlio. Tutto sembra andare bene per la famiglia, che pare aver ritrovato la serenità, fino a quando viene trovata una cura per il figlio ibernato, che torna quindi a vivere in famiglia. Abituato a vedere i mecha come nient'altro che oggetti, tratta David con l'incosciente crudeltà dei bambini, finché i genitori decidono di liberarsi del piccolo mecha.

Essendosi affezionata a David, Monica decide di non riportarlo alla Cybertronics (per evitare che venga distrutto) e lo abbandona in un bosco; probabilmente pensa di farlo per il suo bene, ma in realtà è la cosa peggiore che potesse fare: David è programmato per provare amore incondizionato esclusivamente per lei e soffre in modo viscerale e terribile per essere stato abbandonato. Ora è solo, terrorizzato e smarrito, con la sola compagnia di un mecha con le fattezze di un orsacchiotto di pezza: Teddy. Cerca di tornare a casa, di tornare da Monica (l'unica ad essere per lui "sua mamma"), e comincia a camminare senza realmente sapere dove sta andando. Incontra molti altri mecha, imbattendosi in molti pericoli e rischiando di essere distrutto dagli umani. Sfuggito alla demolizione grazie alle sue fattezze di bambino incontra Gigolò Joe, un "mecha amatore" in fuga che cerca di aiutarlo. Convinto che Monica lo abbia abbandonato perché è un robot, David cerca di trovare il modo di diventare un bambino vero (cfr. Pinocchio) e si mette ingenuamente alla ricerca della Fata Turchina. Con la speranza di aver trovato il luogo in cui si trova, parte in elicottero (prendendolo, tra l'altro, ad una pattuglia di polizia) con l'orsetto di pezza.

Raggiunta una ormai sommersa e disabitata città di New York, David scopre la verità sulla sua natura di oggetto, parlando con il suo creatore e vedendo centinaia di copie di sé stesso già inscatolate e pronte per essere vendute. Desolato e senza più speranze di tornare da Monica, si lascia cadere in acqua e attende di venirne distrutto... ma proprio allora, sommersa tra le acque, vede una statua della Fata Turchina. David viene tratto in salvo dal suo fedele amico Gigolò Joe, che subito dopo sarà arrestato. David quindi decide di immergersi (il futuristico elicottero è un mezzo anfibio) per chiedere alla Fata Turchina di farlo diventare un bambino vero.

Passano i giorni, i mesi, gli anni e i millenni, il mondo cambia, tornano le glaciazioni, ma David è sempre all'interno dell'elicottero che chiede alla Fata Turchina di farlo diventare un bambino vero... con voce sempre più flebile, vedendola sempre meno attraverso i vetri ghiacciati... il suo mezzo ha ormai finito l'energia, così anche l'orsetto di pezza...

Passano duemila anni, l'umanità si è estinta e degli alieni estremamente evoluti ritrovano imprigionati nel ghiaccio, i due mecha. La loro tecnologia gli permette di riattivarli e di ottenere dalle loro memorie informazioni sulla loro storia. Rendendosi conto che David può provare emozioni, gli alieni si offrono di realizzare il suo sogno, anche se ammettono di non essere in grado di farlo diventare un bambino vero. Grazie ad una ciocca di capelli di Monica che David aveva tagliato e che l'orsetto aveva conservato, gli alieni possono clonare Monica... ma, avvertono, il clone vivrà per un giorno soltanto.

Dopo ere di immenso dolore, David ha finalmente una mamma che lo ama, con la quale trascorre un giorno felicissimo, per poi spegnersi - questa volta per sempre - insieme a lei.


Produzione


Stanley Kubrick, ideatore del progetto, voleva girare il film a metà degli anni '90. Tuttavia, rendendosi conto che la tecnologia digitale (che all'epoca stava entrando prepotentemente nel mondo del cinema) poteva consentirgli di realizzare il film in modo migliore scelse di rimandarlo, concentrandosi sulla produzione di Eyes Wide Shut.

Nel 1999 il regista morì lasciando incompiuto il progetto, che fu realizzato qualche anno dopo dal suo grande amico Steven Spielberg.

La storia futuristica di un androide capace di provare sentimenti si avvale di effetti speciali innovativi, ma non si è rivelata un blockbuster come sperato.
Trama





Verso la metà del XXI secolo la Cybertronics scopre come sviluppare un mecha (robot) in grado di provare sentimenti; per massimizzare l'impatto della scoperta sul pubblico e puntando sul fatto che vige ormai il controllo delle nascite, decide di realizzare un mecha con le fattezze di un bambino umano, per poi darlo in adozione ad una famiglia per testarne il comportamento; il piccolo viene chiamato David. I genitori adottivi selezionati, Monica e Harry, hanno già un figlio, che è stato però ibernato a causa di una grave malattia. Dopo alcune discussioni, i due decidono di accettare l'adozione, ma vengono avvertiti di non procedere all'imprinting prima di essere totalmente sicuri di voler tenere il mecha con loro, perché è un'operazione indelebile e irripetibile: una volta effettuata, il bambino proverà amore solo ed esclusivamente per chi l'ha effettuata; pertanto, se i genitori adottivi decidessero di liberarsene, verrebbe distrutto.

Dopo le prime perplessità, Monica (psicologicamente debole anche a causa della perdita momentanea del figlio naturale) decide di effettuare l'imprinting e di trattare David come se fosse suo figlio. Tutto sembra andare bene per la famiglia, che pare aver ritrovato la serenità, fino a quando viene trovata una cura per il figlio ibernato, che torna quindi a vivere in famiglia. Abituato a vedere i mecha come nient'altro che oggetti, tratta David con l'incosciente crudeltà dei bambini, finché i genitori decidono di liberarsi del piccolo mecha.

Essendosi affezionata a David, Monica decide di non riportarlo alla Cybertronics (per evitare che venga distrutto) e lo abbandona in un bosco; probabilmente pensa di farlo per il suo bene, ma in realtà è la cosa peggiore che potesse fare: David è programmato per provare amore incondizionato esclusivamente per lei e soffre in modo viscerale e terribile per essere stato abbandonato. Ora è solo, terrorizzato e smarrito, con la sola compagnia di un mecha con le fattezze di un orsacchiotto di pezza: Teddy. Cerca di tornare a casa, di tornare da Monica (l'unica ad essere per lui "sua mamma"), e comincia a camminare senza realmente sapere dove sta andando. Incontra molti altri mecha, imbattendosi in molti pericoli e rischiando di essere distrutto dagli umani. Sfuggito alla demolizione grazie alle sue fattezze di bambino incontra Gigolò Joe, un "mecha amatore" in fuga che cerca di aiutarlo. Convinto che Monica lo abbia abbandonato perché è un robot, David cerca di trovare il modo di diventare un bambino vero (cfr. Pinocchio) e si mette ingenuamente alla ricerca della Fata Turchina. Con la speranza di aver trovato il luogo in cui si trova, parte in elicottero (prendendolo, tra l'altro, ad una pattuglia di polizia) con l'orsetto di pezza.

Raggiunta una ormai sommersa e disabitata città di New York, David scopre la verità sulla sua natura di oggetto, parlando con il suo creatore e vedendo centinaia di copie di sé stesso già inscatolate e pronte per essere vendute. Desolato e senza più speranze di tornare da Monica, si lascia cadere in acqua e attende di venirne distrutto... ma proprio allora, sommersa tra le acque, vede una statua della Fata Turchina. David viene tratto in salvo dal suo fedele amico Gigolò Joe, che subito dopo sarà arrestato. David quindi decide di immergersi (il futuristico elicottero è un mezzo anfibio) per chiedere alla Fata Turchina di farlo diventare un bambino vero.

Passano i giorni, i mesi, gli anni e i millenni, il mondo cambia, tornano le glaciazioni, ma David è sempre all'interno dell'elicottero che chiede alla Fata Turchina di farlo diventare un bambino vero... con voce sempre più flebile, vedendola sempre meno attraverso i vetri ghiacciati... il suo mezzo ha ormai finito l'energia, così anche l'orsetto di pezza...

Passano duemila anni, l'umanità si è estinta e degli alieni estremamente evoluti ritrovano imprigionati nel ghiaccio, i due mecha. La loro tecnologia gli permette di riattivarli e di ottenere dalle loro memorie informazioni sulla loro storia. Rendendosi conto che David può provare emozioni, gli alieni si offrono di realizzare il suo sogno, anche se ammettono di non essere in grado di farlo diventare un bambino vero. Grazie ad una ciocca di capelli di Monica che David aveva tagliato e che l'orsetto aveva conservato, gli alieni possono clonare Monica... ma, avvertono, il clone vivrà per un giorno soltanto.

Dopo ere di immenso dolore, David ha finalmente una mamma che lo ama, con la quale trascorre un giorno felicissimo, per poi spegnersi - questa volta per sempre - insieme a lei.



Titolo originale: Artificial Intelligence: A.I.
Paese: USA
Anno: 2001
Durata: 146 min
Genere: fantascienza, drammatico
Regia: Steven Spielberg
Soggetto: Brian Aldiss
Sceneggiatura: Stanley Kubrick, Steven Spielberg


Interpreti e personaggi:
Haley Joel Osment: David
Frances O'Connor: Monica Swinton
Sam Robards: Henry Swinton
Jake Thomas: Martin Swinton
Jude Law: Gigolo Joe
William Hurt: Prof. Hobby (il visionario)
Ken Leung: Syatyoo-Sama
April Grace: Female colleague
Matt Winston: Dirigente
Sabrina Grdevich: Segretaria
Theo Greenly: Todd
Pomodori verdi fritti alla fermata del treno è un film drammatico del 1991 diretto da Jon Avnet e interpretato tra gli altri da Kathy Bates; basato sul libro Pomodori verdi fritti al caffè di Whistle Stop di Fannie Flagg.

La storia ruota attorno la vita di diversi personaggi degli anni '30 abitanti nel Sud degli Stati Uniti d'America, affrontando temi quali l'amicizia e l'amore e cerca di essere una cura contro le insidie dell'esistere moderno.

Quattro donne e due generazioni a confronto, le figure maschili sembrano condannate alla negatività più completa.

Tra nostalgia e rimpianto, Jessica Tandy (Oscar per A spasso con Daisy) e Kathy Bates (Oscar per Misery non deve morire) danno vita a due personaggi incantevoli.
Trama


Trama


In un ospizio l'anziana signora Ninny riaccende la voglia di vivere di Evelyn, una casalinga sovrappeso e frustrata dall'indifferenza del marito, raccontandole, a puntate, una storia di molti anni prima.

La storia di amicizia di due giovani donne anticonformiste, Idgie e Ruth, che nel cuore del sud degli Stati Uniti degli anni Trenta, ebbero il coraggio di ribellarsi alla prepotenza maschile e al razzismo dilagante. Ninny racconta a Evelyn del Whistle Stop Cafè, gestito dalle due donne, e dall'amore che lega Idgie e Ruth fino alla fine.

Con questo racconto le emozioni e gli stati d'animo che affollano la vecchia signora riescono a entrare nella vita di Evelyn che rinascerà e riscoprirà il piacere di sentirsi viva e di aggiustare ciò che nella sua vita non va come lei vorrebbe.




Pomodori verdi fritti con salsa al latte

Ingredienti:

3 cucchiai di grasso di pancetta, farina, 4 pomodori verdi affettati, latte, uova sbattute, sale, pangrattato, pepe.

Preparazione :

Scaldate il grasso in una padella per friggere. Bagnate i pomodori nell'uovo sbattuto, quindi passateli nel pangrattato. Friggeteli fino a quando non saranno coloriti da entrambi i lati e sistemateli su un piatto. Per ciascun cucchiaio di grasso rimasto nella padella, aggiungetene uno di farina e mescolate bene. Quindi versate, sempre mescolando, una tazza di latte tiepido e lasciate cuocere finchè la salsa non si addenserà, senza mai smettere di mescolare. Aggiungete sale e pepe a piacere. Versate sui pomodori e servite bollente. Il meglio che c'è.



Controversie


Il personaggio "Artis O. Peavey", particolarmente apprezzato da chi aveva letto il romanzo, non appare nel film che ne è stato tratto.

Nel romanzo, ogni personaggio importante ha una sua storia passata da raccontare, ma molte di tali storie sono state eliminate nella versione cinematografica.

La versione cinematografica ha infine pesantemente oscurato la storia d'amore lesbica fra le due protagoniste, al punto che molti spettatori che non avevano letto il libro non si sono neppure resi conto della sua presenza: il film fa apparire Idgie e Ruth semplicemente come amiche del cuore.
L'edizione in DVD del film ha un commento audio in cui il regista riconosce questo fatto, ma sostiene che una scena in cui le due donne hanno un litigio sul cibo era intesa come una metafora del fare l'amore fra le due.


Titolo originale: Fried Green Tomatoes
Paese: bandiera Stati Uniti
Genere: Drammatico
Regia: Jon Avnet
Soggetto: Jon Avnet
Sceneggiatura: Fannie Flagg, Carol Sobieski

Interpreti e personaggi

* Mary Stuart Masterson: Idgie Threadgoode
* Mary-Louise Parker: Ruth
* Kathy Bates: Evelyn Couch
* Jessica Tandy: Ninny Threadgoode
* Gailard Sartain: Ed
* Stan Shaw: Big George
* Cicely Tyson: Sipsey
* Gary Basaraba: Grady Kilgore
* Grayson Fricke: Buddy Jr.
* Chris O'Donnell: Buddy Threadgoode
* Ginny Parker: Madre di Ruth
* Richard Riehle: Reverendo Scroggins
* Nick Searcy: Frank Bennett
* Lois Smith: Mamma Threadgoode
* Grace Zabriskie: Eva Bates

In un ospizio l'anziana signora Ninny riaccende la voglia di vivere di Evelyn, una casalinga sovrappeso e frustrata dall'indifferenza del marito, raccontandole, a puntate, una storia di molti anni prima.

La storia di amicizia di due giovani donne anticonformiste, Idgie e Ruth, che nel cuore del sud degli Stati Uniti degli anni Trenta, ebbero il coraggio di ribellarsi alla prepotenza maschile e al razzismo dilagante. Ninny racconta a Evelyn del Whistle Stop Cafè, gestito dalle due donne, e dall'amore che lega Idgie e Ruth fino alla fine.

Con questo racconto le emozioni e gli stati d'animo che affollano la vecchia signora riescono a entrare nella vita di Evelyn che rinascerà e riscoprirà il piacere di sentirsi viva e di aggiustare ciò che nella sua vita non va come lei vorrebbe.




Pomodori verdi fritti con salsa al latte

Ingredienti:

3 cucchiai di grasso di pancetta, farina, 4 pomodori verdi affettati, latte, uova sbattute, sale, pangrattato, pepe.

Preparazione :

Scaldate il grasso in una padella per friggere. Bagnate i pomodori nell'uovo

Memorie di una geisha

Memorie di una geisha é un film statunitense diretto da Rob Marshall, un adattamento del romanzo Memorie di una geisha (scritto da Arthur Golden), prodotto dalla Amblin Entertainment di Steven Spielberg, che ha vinto tre Academy Award nel 2006. Venne proiettato in pubblico negli Stati Uniti il 9 dicembre del 2005 dal consorzio composto da Columbia Pictures, DreamWorks e Spyglass Entertainment. Il suo budget di produzione é stato di 85 milioni di dollari.

Non é un tradizionale film giapponese, lento, cupo e dal finale tragico, ma ha il ritmo serrato della regia di Rob Marshall, e poi il "tocco magico" della Amblin (le fiabe filmate da Spielberg) infatti si conclude con un lieto fine (o quasi). Il tutto é corredato da costumi, musiche, scenografia, fotografia e montaggio di alto livello

Presenta come stelle Zhang Ziyi, Ken Watanabe, Gong Li, Michelle Yeoh, Youki Kudoh, e Suzuka Ohgo. (In effetti soltanto Kudoh, Ohgo e Watanabe sono giapponesi, mentre Zhang e Gong sono cittadine cinesi, e Yeoh è una malese di origine cinese). La giovane Ohgo recita il ruolo della piccola Chiyo (che nel film successivamente sarebbe diventata la maiko Sayuri). Il film é stato filmato nel sud della California ed in alcuni luoghi di Kyōto, tra questi il tempio Kiyomizu-dera ed il monastero di Fushimi Inari-taisha.

In Giappone il film é stato lanciato con il titolo "SAYURI".

Il rilascio su home DVD, distribuito dalla Sony Pictures é stato il 28 marzo del 2006.

Trama



È l'anno 1929 in Giappone. All'inizio del film, la piccola Chiyo Sakamoto, di nove anni e la sorella più grande Satsu Sakamoto vengono vendute dal padre e dalla madre gravemente inferma ad un intermediario, un certo Tanaka. Satsu viene venduta ad un bordello e Chiyo viene venduta alla Nitta okiya, una casa per geishe.
« Una storia come la mia non andrebbe mai raccontata, perché il mio mondo è tanto proibito quanto fragile, senza i suoi misteri non può soppravvivere. Di certo non ero nata per una vita da geisha, come molte cose nella mia strana vita, ci fui trasportata dalla corrente. La prima volta che seppi che mia madre stava male, fu quando mio padre ributtò in mare i pesci, quella sera sofrimmo la fame, "per capire il vuoto", Lui ci disse. Mia madre diceva sempre che mia sorella Satsu era come il legno, radicata al terreno come un albero sakura. Ma a me diceva che ero come l'acqua, l'acqua si scava la strada attravverso la pietra, e quando è intrappolata, l'acqua si crea un nuovo varco. »

(La geisha Sayuri Nitta, parlando di Chiyo Sakamoto, lei stessa da bambina)

Nella okiya, l'ancora bambina Chiyo incontra l'unica geisha in piena attività ivi presente, la estremamente bella ma crudele Hatsumomo. Conosce anche le altre tre "signorine" della casa: la "Nonna", una geisha anziana ritirata, la "Madre", che é anche l'amministratrice della casa, e la "Zietta", la "sorella maggiore" della Madre, l'unica delle tre ad avere piccoli gesti gentili verso Chiyo. Come "sorellina maggiore", guida e compagna di sventure, si ritrova una ragazzina che, per il suo viso tondo e dolce, viene chiamata "Zucca". In seguito andranno assieme a scuola di danza, di musica, di cerimonia del tè e di portamento per geishe.
A causa dei suoi occhi di un azzurro straordinario (molto rari tra gli orientali) Chiyo ha un grande potenziale come geisha, ma Hatsumomo non può tollerare rivali, ed utilizza il suo status di geisha principale dell'okiya per maltrattare Chiyo. Un giorno, Hatsumomo dice a Chiyo che sua sorella Satsu era venuta per cercarla, ma Chiyo deve promettere di servirla in tutto e per tutto, per ottenere informazioni sul suo indirizzo. Dopo essere stata obbligata a rovinare un kimono rubato alla geisha Mameha, acerrima rivale di Hatsumoto - e per questo essere stata scoperta e punita con estrema severità come l'unica colpevole -, Chiyo riesce a scoprire dove si trova Satsu, e fanno piani per fuggire assieme, ma Chiyo cade rovinosamente da tetto durante il tentativo di fuga, ed ha bisogno di cure mediche e di una degenza forzata nell'okiya. La "Madre" punisce severamente Chiyo, degradandola dalla condizione di "maiko" (studentessa delle arti della geisha) a quella di una umile serva destinata alle prestazioni più degradanti.



L'incontro con il "Direttore Generale"


Un incontro casuale su un ponte, tra la giovane bambina Chiyo ed un uomo beneducato ed elegante, ma dolce e disinteressato che in un lontano futuro saprà essere il "Direttore Generale" di una grande industria di Osaka, cambia la vita di Chiyo per sempre. Chiyo intuisce e desidera ardentemente che il suo destino sia quello di diventare una geisha, per servire il gentilissimo direttore generale.

Il suo sogno comincia a tramutarsi in realtà quando (molto tempo dopo) la stessa Mameha (apparentemente senza alcuna motivazione) visita la okiya per discutere della possibilità di addestrare Chiyo per essere una geisha. Presto, Chiyo diventa la "sorellina" di Mameha ed anche la sua protetta, e con rapidità soprendente comincia a diventare quel che sempre aveva voluto diventare: una geisha in formazione (maiko). Con una cerimonia particolare gli viene conferito il suo nuovo nome: Sayuri.

Come primi lavori, Mameha le propone di intrattenere con le sue arti e conversazione l'industriale Nobu Toshikazu, che ha come principale assistente il "Direttore Generale", il quale affascina Sayuri, e da cui segretamente vorrebbe stare il più vicino possibile. Invece, é costretta soltanto a fugaci incontri formali col "Direttore", dal momento che viene assegnata all'industriale. Sviluppano un'amicizia sincera ed un'affezione reciproca, ma Sayuri ancora ama il "Direttore Generale". Mameha, dotta nelle arti della seduzione, le consiglia di rimanere molto vicina a Nobu per confondere Hatsumomo e mandare a monte i suoi progetti per danneggiarla. Improvvisamente, il successo crescente di Sayuri porta la "Madre" a dichiararla "figlia prediletta", nonché futura amministratrice della proprietà della okiya, soppiantando sia Hatsumomo che Zucca.

Un altro uomo irrompe nella vita di Sayuri: il dottor "Granchio", che diventa il principale offerente nell'asta del suo mizuage. A quei tempi, Sayuri diventa la geisha più celebre in tutta Gion, e Hatsumomo non può fare altro se non sentirsi gelosa. Quando Sayuri scopre che Hatsumomo sta nella sua stanza, giocando col fazzoletto donatogli molti anni prima dal "Direttore Generale", si scatena una lotta, e la stanza di Sayuri brucia per l'accidentale caduta a terra di una lampada. Mentre l'intera okiya si affretta a tentare di spegnere l'incendio e mettere in salvo i preziosissimi kimono di proprietà della casa per le sue geishe, Hatsumono in un impeto di follia tenta di far bruciare l'intero edificio, gettando a terra tutte le altre lampade a olio. Successivamente, domato comunque l'incendio, la reputazione di Hatsumomo rimane totalmente distrutta, viene scacciata dalla "Madre" e lascia la okiya per sempre.


La seconda guerra mondiale interrompe la sua carriera


La nuova posizione di Sayuri come tenutaria della Nitta okiya e come la geisha più famosa di Gion, tuttavia, durerà poco. La seconda guerra mondiale cambierà le vite delle geishe per sempre. Sotto consiglio del "Direttore Generale" emigra in campagna, riuscendo così a sfuggire ai bombardamenti o alla deportazione come infermiera o prostituta d'alto bordo per ufficiali. La lussuosa vita di Sayuri si tramuta in una vita di stenti, nell'oscurità della campagna profonda, ridotta al ruolo di contadina, ma alla fine si reincontrerà con l'industriale Nobu, in rovina, che porta nelle tasche delle pietre annerite, ultimo residuo delle sue fiorenti industrie. Assieme, trovano il coraggio di tornare a Gion, dove Sayuri riuscirà a rimediare qualche kimono, e ridiventerà la parvenza della geisha che era una volta. Reincontra di nuovo "Zucca", ora completamente americanizzata e ridotta al ruolo di meretrice per gli ufficiali statunitensi. Rivede il "Direttore Generale" che assieme a Nobu cerca di ottenere finanziamenti statunitensi per ricostruire le loro industrie. E gli si prospetta velatamente di intrattenere in modo imprecisato il colonnello Derricks per raggiungere lo scopo (Invece nel libro, Sayuri incontrava il Ministro giapponese Sato). Su un'isola, in privato, Nobu finalmente confessa a Sayuri che vorrebbe diventare il suo danna - il mecenate, l'uomo che paga per ogni bisogno di una geisha. Nonostante tutto, Sayuri ancora nutre sentimenti di amore per il Direttore Generale, ed orchestra una messinscena per rendersi indesiderabile agli occhi di Nobu. Chiede allora a "Zucca" di portare Nobu in un luogo preciso ad un orario stabilito: questo per permettergli di sorprendere Sayuri e il colonnello Derricks impegnati in atteggiamenti intimi. Invece, "Zucca", in uno slancio vendicativo, porterà ad assistere all'incontro nientemeno che il Direttore Generale.

Quando Sayuri, sconvolta, le chiede perché non avesse portato Nobu, e se si rendesse conto del danno enorme che le ha fatto, "Zucca" risponde che "Lei gli aveva portato via l'unica cosa che davvero avesse desiderato" (ovvero l'essere nominata "figlia prediletta" della Nitta okiya), e che "ora la stava ripagando per il fatto". Quando l'industriale Nobu viene a conoscenza della tresca, non perdonerà, né vorrà più vedere, Sayuri.


Finalmente Sayuri Nitta trova un danna

Successivamente senza che sia stato fatto alcun nome arriva alla Nitta okiya un biglietto dove si legge che un danna ha deciso di scegliere Sayuri e di riscattare l'intero suo debito, fissando un appuntamento in un gazebo di un parco lungo il fiume. Sayuri, andando all'incontro, si aspetta di trovare forse Nobu, ma quale sorpresa ed emozione la travolge quando incontra il "Direttore Generale", che le fa anche una rivelazione: lui sapeva benissimo e da tempo che Sayuri era la piccola Chiyo, nonostante Sayuri non ne fosse al corrente. Su instigazione del direttore la geisha Mameha aveva preso sotto la sua ala protettrice Chiyo. Il film finisce con Sayuri ed il "Direttore Generale" che passeggiano romanticamente lungo le rive del fiume, assaporando il primo di questi momenti di grande consapevolenza e di una perenne felicità a corrente alternata, che è sintetizzata dalla voce narrante di una Sayuri anziana, rimembrante il suo primo giorno felice, mitigato dalla consapevolezza dell'essere soltanto "una moglie a metà".
« Non si può dire al sole: più sole! O alla pioggia: meno pioggia! Per un uomo la Geisha può essere solo una moglie a metà, siamo le mogli del crepuscolo. Eppure apprendere la gentilezza dopo tanta poca gentilezza, capire che una bambina con più coraggio di quanto creda, trovi le sue preghiere esaudite, non può chiamarsi felicità? Dopotutto, queste non sono le memorie di una imperatrice, né di una regina... sono memorie di un altro tipo. »

(La geisha Sayuri Nitta, alla fine del film)


Differenze con il romanzo


* Nel romanzo la madre è frequentemente descritta come una donna dall'aspetto riprovevole, prematuramente invecchiata e imbruttita dal vizio di fiutare tabacco. Nel film invece è una donna sicuramente avanti negli anni, ma dall'aspetto ancora piacente.
* Nobu nel libro ha solo un braccio, ma non lo ha perso nel film. Il suo volto mantiene comunque la cicatrice.
* Nel libro è frequentemente riportato che le serve vivono nell'okiya insieme alle protagoniste, mentre nel film non viene mai nemmeno accennato alle serve; Chiyo/Sayuri e "Zucca" sembrano essere le uniche.
* La scena dell'incendio (la stanza di Sayuri va in fiamme dopo una zuffa tra lei e Hatsumomo) che porta alla rovina di Hatsumomo non avviene nel libro. Il romanzo rappresenta il declino di Hatsumomo come una lenta caduta a spirale che culmina con una spinta finale da parte di Mameha e Sayuri.
* Nel libro, Sayuri non getta il fazzoletto del Direttore Generale, anzi è con questo che lei infine gli rivela la sua vera identità. Nel film, il fazzoletto viene quasi bruciato quando Hatsumomo lo mette sopra una candela, determinando poi la scena dell'incendio. Dopo che "Zucca" la tradisce, Sayuri lo abbandona nel vento.
* Il crudele soprannome di Hatsumomo per Chiyo/Sayuri, "Piccola Signorina Stupida", non è usato nel film, così come il nome da geisha di "Zucca", Hatsumiyo.
* Nel libro, è Sayuri che dà a "Zucca" il suo soprannome, ma nel film la "Zietta" e la "Madre" la chiamano già in questo modo quando Sayuri arriva all'okiya.
* Nel film non è spiegato come muore la "Nonna"; viene detto che è morta quando Mameha arriva all'okiya per discutere con "Mamma" dell'istruzione di Chiyo come geisha. Nel libro, la "Nonna" è uccisa da un corto circuito di una stufa ironicamente venduta all'okiya dalla Iwamura Electric Company, che in seguito fornisce a Mameha un'opportunità per prendere contatto con Chiyo.
* I passaggi tra i vari stadi della carriera di geisha avvengono rapidamente nel film; il mizuage non significa il passaggio da maiko a geisha nel libro, mentre ciò avviene nel film - dopo il suo mizuage, quando Sayuri ritorna all'okiya, la "Madre" le dice che ora è una geisha a pieno titolo.
* Nel film si fa poca menzione della carriera di Sayuri come geisha vera e propria.
* Nel libro, Sayuri e sua sorella sono vendute dopo che Chiyo incontra Mr. Tanaka Ichiro, un uomo la cui famiglia possiede la "Japan Coastal Seafood Company". Colpito dal colore dei suoi occhi, Mr. Tanaka convince il padre di Ciyo a vendere le sue due figlie. Il film trascura questi dettagli e passa subito al momento in cui le due ragazze sono separate dalla loro famiglia all'inizio del film, nella scena notturna a Yoroido.
* Nel romanzo, l'uomo che Nobu presenta a Sayuri è un Ministro giapponese, Sato. Il Ministro Sato è sostituito dal Colonello Derricks nel film.
* Nel romanzo, non è chiaro se Mameha viene a sapere o meno del fatto che il Barone ha spogliato Sayuri, mentre è chiaramente così nel film.
* Nel romanzo, Sayuri ha in effetti due danna, anche se non contemporaneamente: il Generale Tottori e poi il Direttore Generale. Sayuri alla fine si unisce a quest'ultimo a New York, trasferendosi là definitivamente e gestendo una casa da tè mentre il Direttore Generale è spesso in viaggio. È persino accennato che Sayuri ha un figlio dal suo amato Direttore, la cui identità deve rimanere segreta per motivi d'affari.
* Nel romanzo, corre voce che Hatusmomo sia finita a fare la prostituta, mentre nel film il suo destino non è mai menzionato. L'ultima volta che la si vede è quando lascia l'okiya, dopo che Sayuri e la "Madre" hanno spento l'incendio.
* Quando cade dal tetto dell'okiya dopo aver tentato la fuga con Satsu, Chiyo non viene picchiata, al contrario del libro. La "Zietta" sta invece con lei mentre giace a letto e legge la lettera di Mr. Tanaka. Tuttavia, viene picchiata quando Hatsumomo la accusa di rubare i soldi, subito prima che la "Madre" schiaffeggi Hatsumomo per avere portato un amante nell'okiya.
* Invece della "Nonna" che usualmente si occupa delle punizioni, se ne prende carico la "Madre". Come al solito, interviene la "Zietta" e così Chiyo non viene picchiata troppo duramente.
* Quando la "Madre" e "Zietta" vengono a sapere che il kimono di Mameha è stato rovinato, la "Madre" versa un secchio d'acqua su Chiyo prima di picchiarla severamente. La "Zietta" subentra poi nella punizione così che Chiyo non debba subire il suo stesso destino. Nel romanzo, il secchio d'acqua viene versato su Chiyo durante il suo tentativo di fuga.
* Quando Sayuri deve tagliarsi per poter parlare con il dottor Granchio, lei e Mameha fanno da sole la ferita, mentre nella versione libresca, Mameha chiede aiuto alle serve e al cuoco per procurare la ferita alla gamba di Sayuri.
* Già prima che Mameha visiti la "Madre" per parlare dell'addestramento di Chiyo, "Zucca" era diventata una maiko, mentre non lo è ancora nel libro.
* Nel libro, il mizuage di Sayuri costa 11.500 Yen, ma ne costa 15.000 nel film.
* Nel libro, Chiyo/Sayuri è nata nell'anno della scimmia, ma nel film è nata nell'anno del gallo.
* Nel film, cosa che non compare invece nel libro, dopo la Seconda Guerra Mondiale, "Zucca" è già influenzata dalla cultura statunitense - beve molto sakè, parla come una statunitense e ama la musica jazz.
* Il film non si conclude con l'emigrazione di Sayuri a New York con il Direttore Generale. Il finale li mostra invece che si baciano e passeggiano insieme lungo il fiume.
* Nel romanzo, quando Hatsumomo sta cercando di far espellere Chiyo dall'okiya per furto, le mette addosso del denaro e poi sostiene che Chiyo le ha rubato la spilla del suo obi, spilla che verrà trovata nascosta molti anni dopo. Nel film non compare la spilla.
* Nel film l'uomo amato da Sayuri occupa il posto di Direttore Generale della Iwamura Electric, mentre nel libro ne è il Presidente.

Controversia sul casting

Alcune persone sono rimaste molto infastidite dal fatto che le principali figure femminili del film non siano state interpretate da attrici di nazionalità giapponese, e che in particolare il ruolo centrale sia stato ricoperto da un'attrice cinese. A differenza di queste persone, l'attrice coreana-canadese Sandra Oh ha sostenuto l'intercambiabilità tra attori di paesi Asiatici. Sulla rivista Bust Magazine di Giugno/Luglio 2005, ha difeso i suoi ruoli in quanto interprete di personaggi giapponesi (come Rick) e cinesi, sottolineando un tale comportamento da parte degli attori bianchi che interpretano personaggi europei in modo intercambiabile:
« Ralph Fiennes può interpretare un personaggio inglese, un tedesco, un polacco, un ebreo. Può interpretare chiunque, e nessuno lo mette in discussione. È un bell'uomo di aspetto caucasico. Perciò, al pubblico statunitense, l'Europa appare in questo modo. L'Europa in realtà non ha questo aspetto. Ma questa è l'immagine che è stata presentata per sessant'anni, così l'accettiamo. »

(Sandra Oh, Bust Magazine)

Roger Ebert ha sottolineato anche che il film è stato prodotto da una società di proprietà giapponese e che Gong Li e Zhang Ziyi raggiungono incassi superiori a qualunque attrice giapponese perfino nel mercato del Giappone.

In Cina, la scelta di interpreti di etnia cinese ha causato forte agitazione nella comunità internet cinese, dove molti utenti sono rimasti scontenti a causa del crescente sentimento nazionalista, specialmente perché alcuni hanno erroneamente inteso le geishe come prostitute. Una professione simile a quella della geisha esisteva nella Cina Imperiale, ed il loro lavoro era quello di intrattenere ospiti maschili con il loro talento nella musica, nel gioco del Go, nella calligrafia, nel disegno e altre arti. Comunque esse non godevano dello status riconosciuto alle geishe in Giappone. Il fraintendimento è stato esacerbato dall'uso della parola geigi 芸妓, un nome giapponese per "geisha" utilizzato nella regione del Kansai (Kyōto). Il secondo carattere 妓 può essere inteso da alcuni come "prostituta", sebbene in realtà abbia molti significati diversi.


Bandito nella Repubblica Popolare Cinese


La programmazione delle proiezioni del film, originalmente prevedeva il debutto nei cinema della Cina il 19 febbraio del 2006, ma la data per la proiezione venne prima rimandata e poi sospesa. Fonti giornalistiche, come i giornali di Shanghai Oriental Morning Post e il Shanghai Youth Daily, citarono la paura che il film fosse bandito dai censori; vi erano preoccupazioni riguardo al fatto che si risvegliasse il sentimento anti-giapponese dei cinesi, dal momento che delle famose attrici cinesi interpretavano il ruolo di geishe giapponesi in un periodo durante il quale la Manciuria era stata occupata dalle truppe giapponesi ed il resto della Cina veniva attaccato, le città costiere distrutte e le loro donne più belle deportate in Giappone per servire da schiave di lusso o da prostitute nei bordelli dell' Impero Giapponese in espansione. Il ricordo degli abusi subiti durante la guerra sino-giapponese degli anni trenta e quaranta è ancora vivo ed é alimentato dai media cinesi, con continui articoli sulla prigionia delle donne cinesi che venivano utilizzati come lavoratrici sessuali forzate per soddisfare i soldati giapponesi. Il 1 febbraio del 2006, il film venne ufficialmente bandito nei cinema della Republica Popolare Cinese , anche se molti cittadini riescono a vederlo tramite DVD piratati.


Curiosità

* Durante un viaggio a Tokyo per promuovere il film, Zhang Ziyi ha ricevuto un misterioso pacco ed una lettera, che ha scoperto esserle stati inviati da un'anziana donna giapponese che un tempo aveva lavorato come geisha. Nella sua lettera, la donna ha dichiarato che era stata toccata dalle immagini del trailer e che attendeva il film per riportare alla mente ricordi che erano cari a lei ed alle sue amiche. Dentro il pacco c'erano alcuni antichi kimono di squisita fattura. Zhang Ziyi si è commossa fino alle lacrime per questo gesto ed ha inviato alla donna un invito per la prima giapponese del film. [5]
* La scena in cui Hatsumomo strappa dal muro un poster di Sayuri rispecchia la scena di apertura di Chicago, dove il personaggio di Catherine Zeta-Jones fa esattamente la stessa cosa. Rob Marshall ha diretto entrambi i film.
* Zhang Ziyi (Sayuri) e Michelle Yeoh (Mameha) avevano già recitato insieme in La tigre e il dragone.
* Suzuka Ohgo (Chiyo da piccola) aveva precedentemente lavorato con Ken Watanabe (il Direttore Generale) in un film in lingua giapponese in cui quest'ultimo interpretava suo padre, e Watanabe ha raccomandato Ohgo a Rob Marshall.

Kramer contro Kramer

Kramer contro Kramer (Kramer vs. Kramer) è un film del 1979 diretto da Robert Benton.

Il film, tratto da un romanzo di Avery Corman e adattato per il cinema da Robert Benton, ha avuto diversi riconoscimenti fra cui il Premio Oscar e il Golden Globe Award.
Trama




È la storia di un divorzio e del suo impatto sulle persone che vi sono coinvolte, a cominciare dal figlio della coppia. Il padre, dapprima assente perché monopolizzato dagli impegni professionali, si rende conto dell'esigenza di instaurare un rapporto con il figlio affidatogli dalla moglie la quale, stanca del ruolo di casalinga disperata, decide di andarsene di casa per inseguire le proprie aspirazioni. Quando tra padre e figlio nasce una forte intesa, la madre ritorna per riprendere con sé quest'ultimo, ma capisce che egli vuole stare col padre.

Il laureato

Il laureato è un film del 1967, diretto da Mike Nichols.

Nel 1996 è stato scelto per la preservazione nel National Film Registry della Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti.


enjamin Braddock, giovane di ricca famiglia, torna a casa a Pasadena dopo il conseguimento della laurea e qui viene organizzata per lui una festa con tutti gli amici dei suoi genitori. Tra questi c'è la signora Robinson, moglie del socio di suo padre, la quale con la scusa di farsi riaccompagnare riesce a portarlo a casa sua e qui, dopo essersi spogliata di fronte a Benjamin, con grande imbarazzo del giovane, gli dice chiaramente che per lui sarà sempre disponibile.

Successivamente torna a casa il marito, che non sospetta nulla e che inizia a parlare a Ben della figlia Elaine. Dopo qualche giorno Ben chiama la signora Robinson e si incontrano in un hotel dove poi continueranno a vedersi regolarmente. Parlando con la signora Robinson, Ben scopre che ormai il rapporto tra lei e il marito non esiste più, dormono infatti in camere separate, e che la donna è stata costretta a sposarsi poiché era rimasta incinta.

Dopo qualche mese il padre di Ben viene a sapere che Elaine sta per tornare da Berkeley e propone al figlio di uscire con lei o in alternativa di vedersi tutti insieme per una cena. Non volendo trovarsi in quella situazione, è costretto a portare fuori Elaine, suscitando l'ira della signora Robinson che, precedentemente, gli aveva fatto promettere che non sarebbe mai uscito con la figlia. Il ragazzo, cercando di mantener fede alla promessa data, fa di tutto per rendersi sgradevole agli occhi di Elaine, ma dopo che questa inizia a piangere le spiega di averla invitata solo perché costretto dai suoi genitori. Dopo questa rivelazione i due giovani passano insieme una serata stupenda e decidono di continuare a vedersi. Ben comunque finisce per innamorarsi di Elaine, fra i due inizia una storia che si interrompe bruscamente quando Ben, pressato dalla signora Robinson, dice ad Elaine della sua relazione con sua madre.

Elaine viene mandata a studiare a Berkeley, dove si fidanza con Carl, un altro giovane, ma Ben, deciso a riconquistarla a tutti i costi si trasferisce a sua volta a Berkeley, prendendo una stanza da un affittacamere per studenti. Dopo alcuni ostinati tentativi di Benjamin, che vedono il rifiuto di Elaine, alla fine i due giovani si riconciliano, e nonostante gli avvertimenti della signora Robinson, Benjamin ed Elaine riprendono in qualche modo il loro rapporto sentimentale. Ben chiede alla sua amata di sposarlo e lei lasciandolo dapprima senza risposta, sembra accettare.

Ma il signor Robinson viene a sapere della relazione di Ben e sua moglie e si reca di persona a Berkeley. Giura al giovane protagonista che non avrebbe mai più rivisto la figlia e costringe Elaine a lasciare la prestigiosa università.

La ragazza prima di partire lascia alla compagna di stanza una lettera destinata a Ben, nella quale gli dichiara il suo amore. Questi, venuto in possesso della lettera, inizia a cercare disperatamente Elaine e nella casa dei genitori, viene a sapere dalla madre di lei che la sua amata sta per sposarsi. Mancano ormai solo poche ore al matrimonio, e Ben deve scoprire dove si svolgerà la cerimonia e precipitarsi il più velocemente possibile sul posto, per tentare di impedire in extremis che Elaine si sposi.

Dopo una corsa affannosa e spericolata, prima a bordo della sua Alfa Romeo Duetto, e a piedi poi, Ben arriva in chiesa. Ma è troppo tardi: Elaine si è appena sposata. Benjamin irrompe urlando disperato il nome di Elaine e con estrema meraviglia dei presenti, Elaine gli corre incontro e decide di fuggire con lui. I parenti degli sposi si avventano sul ragazzo. Dopo una breve colluttazione Benjamin riesce a liberarsi e a portare via con sé Elaine.

I due (lei è in abito da sposa con il bouquet in mano) salgono in fuga sul primo autobus di passaggio fra lo stupore di tutti e finalmente, allontanandosi verso una destinazione ignota, riescono a ritrovare il sorriso. Ma è un sorriso fugace, in un breve istante i loro volti perdono l'espressione felice.


Commento



Il film ebbe un successo strepitoso, tanto che tuttora è un film culto, rivisto, citato, ricordato e apprezzato anche a distanza di moltissimi anni. La fortuna della pellicola si deve a un insieme di fattori. Intanto le indimenticabili interpretazioni dei protagonisti: Dustin Hoffman, al suo primo ruolo cinematografico importante, perfetto nella parte dell'impacciato e introverso Benjamin; Anne Bancroft, la donna matura che seduce il giovane laureato, Katharine Ross nella parte della giovane Elaine.

La innovativa regia di Mike Nichols, l'utilizzo delle canzoni (in particolare la celeberrima "Mrs. Robinson") di Simon and Garfunkel, rimaste come l'icona di una intera generazione, il tema certo molto trasgressivo per l'epoca, le argute situazioni comiche, tutto ha contribuito a fare di questo film un insuperabile pezzo di storia del cinema.

Alcune scene, prima fra tutte la corsa disperata di Benjamin a bordo di un'Alfa Romeo Duetto rossa (vettura poi rimasta famosa proprio grazie al film stesso) e le urla in chiesa per impedire il matrimonio di Elaine, ma anche il primo incontro fra Ben e Mrs. Robinson in albergo, sono rimaste impresse nella memoria e nell'immaginario collettivo per generazioni.

Il film, prodotto nel 1967, sia pure in veste di commedia e attraverso un taglio sentimentale e non politico, avverte e in qualche modo anticipa i fermenti giovanili di ribellione che esploderanno di lì a pochi mesi nelle grandi contestazioni del 1968.

In tutto il film, d'altronde, viene continuamente sottolineata una sostanziale incomunicabilità fra i giovani (Benjamin e la sua coetanea Elaine) e il mondo degli adulti, che tentano di imporre i propri schemi perbenisti. Incomunicabilità che Benjamin ha non soltanto con i genitori ma anche con la signora Robinson, persino dopo esserne diventato l'amante. Benjamin non è ancora un figlio del '68, non si ribella apertamente, non tenta di cambiare il mondo, semplicemente si limita a disobbedire, ha il coraggio di fare di testa sua, scegliendo una strada diversa da quella pensata dagli adulti.

La fuga finale dei due giovani in un autobus preso a caso, può essere vista persino come una sintesi del clima di quell'epoca, la spinta a una rottura con il conformismo imposto dalla società, ma attraverso una fuga inconsapevole, colma di incertezze e priva di un reale progetto.

La grande popolarità del film, le sue suggestioni che si sono protratte nell'immaginario collettivo per anni, hanno fatto sì che diverse scene siano state frequentemente riprese o parodiate in numerosi spot pubblicitari e altri film, fino anche a tempi piuttosto recenti.

Sia la scena della chiesa che quella della fuga in autobus sono state parodiate anche nella celeberrima serie tv "I Simpson", nell'episodio 19 della 5^ stagione ("L'amante di Lady Bouvier"), del 1994.

Verrà ripreso poi nel 2006 nel film Vizi di famiglia (protagonisti Kevin Kostner e Jennifer Aniston) che ne utilizzeranno la storia come base per un improbabile seguito.

Schindler's List

« Chiunque salva una vita, salva il mondo intero. »

(Verso del Talmud citato nel film)

Schindler's List è un film del 1993 diretto da Steven Spielberg.

Il film è ispirato al romanzo La lista di Schindler di Thomas Keneally, basato sulla vera storia di Oskar Schindler.

Grazie a questa pellicola, nel 1993 Spielberg raggiunse la sua ambita consacrazione come regista, vincendo l'Oscar per la "miglior regia" e il "miglior film". Il film è stato girato interamente in bianco e nero, fatta eccezione per la scena iniziale (in cui si vede una candela spegnersi), la bambina dal cappotto rosso (durante il film) e per la scena finale del film, in cui i sopravvissuti ancora in vita e i discendenti degli ebrei salvati da Oskar Schindler gli rendono omaggio posando ciascuno un sasso sulla sua sua tomba. Finale con un significato simbolico ed emozionale. Nel 2004 il film è stato scelto dalla Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti per essere preservato nel National Film Registry.


Trama


« È questa la faccia di un ratto?
Sono questi gli occhi di un ratto?
Non ha occhi un ebreo? »

(Amon Göth, rivolgendosi a Helen Hirsch)

Oskar Schindler (Liam Neeson), industriale tedesco di origine morava, arriva a Cracovia nel 1939, poco dopo che la vasta comunità ebraica è stata costretta al ghetto. Schindler riesce a farsi assegnare molti ebrei, sfruttandoli come manodopera in una fabbrica di pentole. Colpito dalla ferocia della persecuzione razziale nazista, l'industriale decide di sfruttare la sua posizione per farsi assegnare ancora altri operai, questa volta, però, per salvarli. Grazie all'aiuto del suo contabile Itzhak Stern (Ben Kingsley), anche lui ebreo, sfrutta le sue industrie come copertura per salvare e proteggere i "suoi" ebrei. Alla fine della guerra, Schindler è ormai ridotto in miseria, per aver speso tutti i suoi averi per corrompere i militari e per "acquistare" gli operai, ed è costretto alla fuga all'estero. Grazie a lui, più di mille ebrei sopravviveranno all'Olocausto.



Titolo e interpretazioni

Il motto-simbolo del film: Colui che salva una sola vita salva il mondo intero viene ripreso precisamente dal Talmud Babilonese, trattato Sanhedrin, 37a. Nel testo viene discussa la liceità della pena capitale e il testo afferma:
« For this reason was man created alone, to teach thee that whosoever destroys a single soul of Israel, Scripture imputes [guilt] to him as though he had destroyed a complete world; and whosoever preserves a single soul of Israel, Scruipture ascribes [merit] to him as though he had preserved a complete world »

(Traduzione inglese Soncino)
« Per questa ragione l'uomo fu creato solo, per insegnarti che chiunque distrugge una singola anima di Israele, La Scrittura gli imputa [la colpa] come se avesse distrutto un mondo intero; e chiunque preserva una singola anima di Israele, la Scrittura gli ascrive [il merito] come se avesse preservato un mondo intero »


Il riferimento all'"anima di un israelita" (assente in alcuni manoscritti che riportano semplicemente "l'anima di un uomo") va compresa nel contesto come una discussione sulla liceità di un tribunale in terra di Israele di giudicare israeliti e non come una limitazione alla portata etica di questo motto.

Questo film è tratto da un libro con lo stesso titolo di Thomas Keneally. Nella edizione originale inglese, in terza pagina, si legge: "Novel. This book is a work of fiction. Names, characters, places and incidents are either products of the author's imagination or are used fictiously. Any resemblance to actual events or locals or persons, living or dead, is entirely coincidential". La frase indica che si tratta di un romanzo, e non di una biografia ufficiale. Non mette in discussione la verità dei fatti da cui il romanzo prende spunto, ma solo il modo in cui sono narrati.

http://it.wikipedia.org/wiki/Schindler%27s_List

Il colore viola (

Il colore viola (1985) è il primo approccio di Steven Spielberg al cinema drammatico ed impegnato, raccontando una storia di razzismo, abusi e coraggio negli Stati Uniti d'America dei primi del '900.

Basata su un romanzo di Alice Walker, la pellicola si avvale di soli attori protagonisti di colore, con una grande performance di Whoopi Goldberg come protagonista femminile (vincitrice del Golden Globe 1986 per la sua interpretazione di Celie).

È stato presentato fuori concorso al 39° Festival di Cannes.


Trama


Nella Georgia nei primi anni del XX secolo, Celie, una giovane ragazza di colore, viene violentata dal padre, e dà alla luce due figli che, però, le vengono strappati.

Viene "venduta" ad Albert, un vedovo con quattro bambini, nero anche lui, violento e sfruttatore, che la tratta come una schiava. A Celie resta solo Nettie, la sorella minore, insidiata, però, dal marito Albert che, respinto con forza, la caccia di casa. Albert, nella sua crudeltà, per anni nasconde le lettere che Nettie spedirà a Celie, che continua a condurre una misera esistenza.

Quando Albert torna a casa con una nuova amante, una cantante blues di colore, Shug Avery, questa diventa amica di Celie, e rappresenta un nuovo punto di riferimento per la ragazza, che trova dentro di sé la forza di reagire, lasciare il crudele marito e andare avanti per riuscire finalmente a vivere una vita felice.

Cane di paglia

Cane di paglia è un film del 1971 del regista Sam Peckinpah con Dustin Hoffman. È tratto dal romanzo The Siege of Trencher's Farm di Gordon Williams. È ambientato ed è stato girato in Gran Bretagna.

Il titolo è tratto dal Tao Te Ching:
« Il Cielo e la Terra non usano carità,

tengono le diecimila creature per cani di paglia. Il santo non usa carità
tiene i cento cognomi per cani di paglia. »

(Tao Te Ching)
Trama




La storia si sviluppa nella campagna inglese. David (Dustin Hoffman) si trasferisce in un piccolo villaggio dell'Inghilterra insieme alla moglie Amy (Susan George) originaria del paese. David ha appena ricevuto una borsa di studio e deve completare degli studi in matematica. Amy riceve subito delle avance da parte di alcuni ex spasimanti, lei si sente attratta da loro ma li rifiuta. Nello stesso tempo David, a causa della sua timidezza ed educazione, viene preso in giro proprio da questi personaggi che sono un po' i bulli del paese. Il tempo passa, David è sempre preso dagli studi mentre Amy si annoia e si dimostra un po' civetta nei confronti dei suoi corteggiatori; successivamente la donna viene violentata sia da Charlie che dal suo amico Norman, ma non rivela niente al marito, che lei in fondo disprezza per il suo carattere mite.

La storia prenderà una svolta quando Henry Niles (un abitante con alcune tare mentali) uccide per sbaglio una bambina. Spaventato si rifugia nella casa di David che lo accoglie. Poco dopo i bulli del paese si presentano a casa di David pretendendo che consegni loro Henry. David capendo cosa gli farebbero (sono tutti ubriachi e uno di loro è armato con un fucile) li caccia da casa, ma così scatena la loro ferocia e comincia un vero e proprio assedio all'abitazione. A questo punto si arriverà alla resa dei conti finale.

L'attimo fuggente

Il film è ambientato nel 1959 nella severa accademia maschile "Welton", in Vermont, il professor Keating (Robin Williams) insegna agli allievi l'anticonformismo, stimolandoli a pensare con la propria testa ed a non farsi influenzare dal pensiero degli altri. Tutto questo tramite la letteratura e la poesia, e soprattutto quella più genuinamente americana di Ralph Waldo Emerson, Henry David Thoreau e Walt Whitman. Tra i suoi allievi, Todd Anderson (Ethan Hawke) e Neil Perry (Robert Sean Leonard) sono, in modo diverso, i più colpiti dalle sue lezioni: il primo prova a diventare meno timido, il secondo si confronta con un padre severo con cui non riesce a comunicare in alcun modo. La storia si concentra anche su altri cinque ragazzi, se pur non come protagonisti: Knox Overstreet (Josh Charles), Charlie "Nuwanda" Dalton (Gale Hansen), Richard Cameron (Dylan Kussman), Steven Meeks (Allelon Ruggiero), Gerard Pitts (James Waterson). Questi cinque, insieme ai primi due, particolarmente affascinati dalle lezioni del professor Keating e dalla Setta dei Poeti Estinti (Dead Poets Society) di cui egli ha parlato, cominciano a ritrovarsi di notte fuori dalla scuola per declamare poesie. Spinto dalla passione per il teatro, e contro il volere del padre, Neil recita la parte di Puck in Sogno di una notte di mezza estate di William Shakespeare. Per questo egli litiga violentemente con il padre, e si suicida con la sua pistola. Keating viene allora accusato di aver istigato il giovane Neil a compiere l'estremo gesto, ed è così costretto ad abbandonare la scuola. Nell'ultima scena l'ormai ex professore si reca nella sua vecchia classe per riprendersi i propri libri. Alla vista dell'amato insegnante accusato ingiustamente, Todd si alza in piedi sul banco e, seguito poi da alcuni altri, grida a Keating "Oh Capitano, mio capitano!" per salutare colui che era stato per loro l'ispiratore di una nuova straordinaria esistenza.



Soggetto
L'ispirazione per il personaggio di Robin Williams fu il professore di lingua inglese Samuel F. Pickering Jr., dell'Università del Connecticut. Williams, comunque, basò il suo ritratto del professor Keating su John C. Campbell, il suo professore di storia nella sua scuola di Detroit. Era tradizione, per il professor Campbell, nella prima lezione, gettare il libro di storia nell'immondizia, esordendo con una lezione estemporanea.

L'introduzione che il professor Keating fa leggere ai suoi studenti all'inizio del film è presa quasi parola per parola dal capitolo iniziale di Sound and Sense: An Introduction to Poetry di Laurence Perrine, un libro base negli Stati Uniti.




Riprese

Il regista Peter Weir decise di girare il film in ordine cronologico, per far capire meglio i rapporti tra i ragazzi e il loro crescente rispetto per Keating.

Le inquadrature estremamente ravvicinate di questo film divennero poi un fortunato marchio di fabbrica per Weir.

L'intera sequenza di riprese per il film si svolse dal 14 novembre 1988 al 15 gennaio 1989.


Titolo originale: Dead Poets Society
Paese: Stati Uniti d'America
Anno: 1989
Durata: 129 min
Genere: drammatico
Regia: Peter Weir
Soggetto: Tom Schulman
Sceneggiatura: Tom Schulman

Interpreti e personaggi:

* Robin Williams: John Keating
* Robert Sean Leonard: Neil Perry
* Ethan Hawke: Todd Anderson
* Josh Charles: Knox Overstreet
* Gale Hansen: Charlie Dalton
* Dylan Kussman: Richard Cameron
* Allelon Ruggiero: Steven Meeks
* James Waterston: Gerard Pitts
* Norman Lloyd: Sig. Nolan
* Kurtwood Smith: Sig. Perry
* Carla Belver: Sig.ra Perry
* Leon Pownall: McAllister
* George Martin: Dottor Hager
* Joe Aufiery: Chemistry Teacher
* Matt Carey: Hopkins

Doppiatori italiani:

* Carlo Valli: John Keating
* Giorgio Borghetti: Neil Perry
* Alessandro Quarta: Todd Anderson
* Francesco Bulckaen: Knox Overstreet
* Fabio Boccanera: Charlie Dalton
* Marco Guadagno: Richard Cameron
* Stefano Onofri: Steven Meeks
* Niseem Onorato: Gerard Pitts
* Sergio Tedesco: Sig. Nolan
* Sandro Iovino: Sig. Perry

Fotografia: John Seale
Montaggio: William M. Anderson
Musiche: Maurice Jarre
Scenografia: John Anderson

Premi:

* Premi Oscar 1990: migliore sceneggiatura originale
* 2 Premi BAFTA 1990: miglior film, miglior colonna sonora
* David di Donatello 1990: miglior film straniero
* Premi César 1991: miglior film straniero








Altri premi

* ASCAP Film and Television Music Awards - Miglior film al botteghino;
* BAFTA Awards - Miglior film, Miglior colonna sonora;
* Casting Society of America - Miglior casting per un film drammatico;
* David di Donatello 1990 - miglior film straniero
* Golden Screen - Premio Golden Screen;
* Guild of German Art House Cibemas - Miglior film straniero;
* Joseph Plateau Awards - Miglior film straniero;
* Political Film Society - Premio alla democrazia;
* Sindacato Nazionale dei Giornalisti Cinematografici Italiani - Regista del miglior film straniero;
* Warsaw International Film Festival - Premio Audience;
* Young Artist Awards - Miglior film drammatico.

Il film ha ricevuto un caloroso benvenuto soprattutto dal pubblico. Infatti, il film riscuote una media di 7.8/10 sul sito di Internet Movie Database e un 83% su Rotten Tomatoes.

Changeling

Changeling è un film del 2008 diretto da Clint Eastwood e scritto da J. Michael Straczynski.


Il film si basa su degli eventi realmente accaduti a Los Angeles nel 1928, quando a una donna cui è scomparso il figlio viene portato dalla polizia un altro bambino, e ogni sua dichiarazione a riguardo viene data come falsa sino a definirla una malata di mente.

È stato presentato in concorso al Festival di Cannes 2008 ed è stato distribuito nelle sale italiane a partire dal 14 novembre 2008.


Los Angeles, marzo 1928: un piacevole sabato mattina in un quartiere popolare alla periferia della città; una madre nubile, Christine Collins (Angelina Jolie) saluta il figlioletto Walter di nove anni e si incammina verso la società telefonica dove lavora come centralinista. Rientrata nella modesta abitazione dove vive con il figlio, si trova davanti al peggior incubo di qualunque genitore: la scomparsa del figlio. Le lunghe ed estenuanti ricerche di Walter, che sembra sparito senza aver lasciato traccia, non portano a nulla; finché, cinque mesi dopo, un bambino, che afferma di essere Walter, viene riconsegnato alla polizia che non vede l’ora di sfruttare l’ondata di popolarità che seguirà al ricongiungimento della madre col figlio. Stordita dalla confusione di poliziotti, reporter e fotografi e sopraffatta da un insieme di emozioni contrastanti, e soprattutto per assecondare i poliziotti responsabili del ritrovamento, Christine accetta di riprendersi il ragazzo pur sapendo che quel bambino non ha nulla a che fare con il suo Walter.

Nei vari tentativi per convincere la polizia a riprendere le ricerche del figlio, Christine si rende conto che, nella Los Angeles dell’era del Proibizionismo, le donne non sfidano il sistema e si limitano a raccontare la loro storia. E la polizia ha una soluzione semplice per liberarsi di chi racconta una storia scomoda: il manicomio. Tacciata di paranoia e infermità mentale, trova un alleato nel reverendo Gustav Briegleb (John Malkovich), attivista della comunità presbiteriana locale, che la aiuta a trovare risposte alla scomparsa del figlio.

Christine cercherà disperatamente la verità celata espandendo la lotta morale e giuridica verso il "Potere" corrotto.


Per la stesura della sceneggiatura, Straczynski si è basato su Wineville Chicken Murders, storia molto associata a questo caso di malagiustizia, un altro caso di sparizione seguito dal Los Angeles Police Department, che però è finito con il ritrovamento del corpo esanime del giovane scomparso.

Changeling esplora il cosiddetto "amore materno", gli stati emotivi di una madre disperata alla ricerca del figlio, la corruzione vigente nella polizia e nella politica e l'impatto dato da un crimine sulla società.

È una produzione Imagine Entertainment, Malpaso Productions su coordinazione degli Universal Studios. La regia era inizialmente affidata a Ron Howard, ma gli Studios hanno poi optato per Eastwood e Howard, comunque, non si è dissociato totalmente dal progetto, partecipando come produttore.

Il film è un'idea di J. Michael Straczynski, il quale ha più volte dichiarato che lo ha studiato da molti anni, ma di non aver mai trovato un supporto finanziario adeguato.

attori principali

Angelina Jolie nel ruolo di Christine Collins
John Malkovich nel ruolo del Reverendo Briegleb

Orphan

Orphan

I coniugi Kate e John Coleman devono fare i conti con l'improvvisa perdita di un figlio. Entrambi subiscono una forte crisi e, per cercare di superare il dolore, intraprendono la strada dell'adozione: la prescelta è Esther, una dolce ragazzina di nove anni. Ben presto, però, la bambina comincerà a manifestare strani e inquietanti comportamenti, facendo capire a Kate e John di non essere così innocente come sembra. Orphan è prodotto dalla società di Leonardo DiCaprio.
più tenero anche se drammatico

Lo spazio bianco
lo spazio bianco

Lo spazio bianco del titolo è un'incubatrice in cui la piccola Irene, nata prematura, deve riuscire a trovare la forza di vivere. Una scatola bianca, uno spazio ed un tempo indefinito che avvolge anche la madre, in attesa che sua figlia nasca o muoia.


Maria ha superato da poco i quarant'anni, vive a Napoli, lavora come insegnante in una scuola serale e un giorno, al sesto mese appena di gravidanza, partorisce una bambina che viene subito ricoverata in terapia intensiva neonatale. Dietro l'oblò dell'incubatrice Maria osserva le ore passare su quel piccolo corpo come una sequenza di possibilità. Niente è piú come prima: si ritrova in un mondo strano di medicine, donne accoltellate, attese insensate sui divanetti della sala d'aspetto, la speranza di portare sua figlia fuori da lì. Nei giorni si susseguono le mense con gli studenti di medicina, il dialogo muto con i macchinari e soprattutto il suo lavoro: una scuola serale dove camionisti faticano su Dante e Leopardi per conquistarsi la terza media. La circonda e la tiene in vita un mondo pericolante: quello napoletano, dove la tragedia quotidiana si intreccia con la farsa, un mondo in cui il degrado locale è solo la lente d'ingrandimento di quello nazionale.


Ancora una volta è la letteratura a ispirare il cinema. In questo caso il romanzo di Valeria Parrella, per il nuovo film della regista Francesca Comencini, figlia e sorella d'arte, che racconta, con la stessa precisione e sensibilità che aveva mostrato nel bellissimo Mobbing, la cronaca dello spazio e del tempo in cui Maria, in parallelo con la piccolissima Irene, deve trovare la strada per una 'rinascita' che permetta ad entrambe di uscire dall'incubatrice e di vivere. Margherita Buy è una memorabile Maria, una donna sola, che vive con dolente distacco, quasi ipnotico, i lunghi giorni dell'attesa.


lo spazio bianco

Bastardi senza gloria

Bastardi senza gloria

regia Q.Tarantino
con B.Pitt,E.Roth

Nella Francia occupata dai nazisti, una ragazza assiste all'esecuzione della sua famiglia
ma riesce a fuggire a Parigi. Nella capitale francese diventa la titolare di una sala cinematografica
dove confluirà un doppio tentativo di eliminare tutte le alte sfere del nazismo, Hitler compreso.
Il piano è eseguito da un gruppo di ebrei americani guidati dal tenente Aldo Raine, i quali non
si fermano di fronte a nulla.
. 



Bastardi senza gloria - Inglorious Basterds

Viola di mare

Viola di mare

Viola di mare è prodotto da Maria Grazia Cucinotta che legata alla sua terra, la Sicilia, si è innamorata di questo progetto di Donatella Maiorca dove una ragazza nell'800 si innamora di un'altra donna e deve vedersela con la vergogna, il pregiudizio, la provocazione. In una ambientazione alla Malavoglia.


Sull'isola di Favignana, nell'Ottocento, Angela (Valeria Solarino) si rende conto di essere lesbica e per coprire lo scandalo accetta, costretta dai genitori, di fingersi uomo con tanto di coppola e sigaro. Quando incontrerà Sara (Isabella Ragonese) la sua vita cambierà per sempre.


Tratto dal romanzo Minchia di re di Giacomo Pilati, che prende il titolo da un pesce ermafrodita, adattato per lo schermo da Pina Mandolfo, il film vanta una inedita colonna sonora firmata da Gianna Nannini. Viola di mare è la storia d'amore di due giovani donne, Angela e Sara (bravissime la Solarino e la Ragonese che mostrano una intesa perfetta), cresciute nel medesimo microcosmo arcaico, ma suggestivo e di superba bellezza. L'intreccio del film prende spunto da un fatto realmente accaduto. Una storia trasformata in leggenda dal vocio popolare e dallo scorrere del tempo e riportata alla realtà dalla letteratura e dal cinema. Viola di mare è anche una sfida ai codici sociali, alle sopraffazioni, alle ingiustizie sociali e ai millenari soprusi che le donne hanno patito contro cui la protagonista, oppone una resistenza irriducibile. Il cerchio narrativo si chiude con un esito imprevisto, forse doloroso, che però vale a ricomporre l'identità della donna e a conferire significato alto alla legge del desiderio, l'unica per la quale, come Angela ci fa intendere, valga la pena di pagare un prezzo.


VIOLA DI MARE - Il Trailer Originale

Baaria

Baaria

regia G.Tornatore
con F.Scianna,M.Madè

La storia di una famiglia siciliana raccontata attraverso diverse generazioni, che attraversa un arco di tempo
che va dagli anni trenta agli anni ottanta del secolo scorso. Si parte dalla storia di Ciccio,un pastore con la passione per la letteratura, per arrivare a quella di suo figlio Peppino,che,cresciuto durante la guerra, entrerà nelle file del Partito Comunista e lotterà contro le ingiustizie.

Baarìa La porta del vento



Baarìa La porta del vento

Speak Le parole non dette.

Speak Le parole non dette.

Speak è un film per la televisione del 2004, diretto da Jessica Sharzer. il 14 ottobre 2009 esce in tutte le librerie italiane il cofanetto contenente film e romanzo dal titolo Speak Le parole non dette.

Durante l'estate Melida Sordino (Kristen Stewart) viene violentata ad una festa da un suo compagno di scuola durante un party. le compagne di melinda vengono a sapere che è stata lei a chiamare la polizia rovinando il party e non sapendo che era stata violentata si adirano con lei non rivolgendole più la parola. Segue un anno scolastico terribile durante il quale si aliena dalla maggior parte delle altre persone e trova difficile persino parlare. Ma alla fine, anche con l'aiuto del suo insegnante d'arte riesce ad esprimere i propri sentimenti ed a liberarsi del suo grande peso.


Melinda Sordino / Speak - Hurt



Dal libro da cui è stato tratto il romanzo


envenuti alla Merryweather High.
Il mio primo giorno di liceo. Sei quaderni nuovi, una gonna che odio e il mal di pancia.
Il pulmino della scuola sbuffa all’angolo di casa mia. Apro lo sportello e salgo su. Sono la prima passeggera della giornata. L’autista si scosta dal marciapiede e io sono ancora in piedi. Dove mi siedo? Non sono mai stata una di quelle che si siedono in fondo. Se mi siedo a metà rischio di ritrovarmi accanto a uno sconosciuto. Se mi siedo davanti passo per una ragazzina, ma se voglio incrociare lo sguardo di una delle mie amiche non ho molta scelta. Sempre che abbiano deciso di rivolgermi di nuovo la parola.”

Il romanzo
Vincitore di numerosi e prestigiosi riconoscimenti letterari Speak è stato tradotto in oltre venti paesi con grande successo di critica e vendite: a dieci anni dalla sua prima edizione si può ritenerlo senza errore uno dei romanzi culto della generazione Y, che finalmente vede la luce nella sua traduzione italiana.

Dal primo giorno di liceo Melinda Sordino sa di essere un’emarginata.
Dopo aver rovinato a tutti la festa di fine anno scolastico chiamando la polizia – la peggior colpa di cui ci si possa macchiare nel dorato mondo del liceo – le sue migliori amiche le hanno tolto la parola e gli altri studenti la guardano con disprezzo.
Decide, allora, di rinchiudersi nell’eremo dei suoi pensieri, dove le bugie e le ipocrisie della scuola, degli insegnanti e dei genitori sprofondano nel suo stesso silenzio e l’unico sollievo che le rimane è quello di non parlare. Ma non è tutto così semplice nemmeno nella sua testa, un segreto le secca la gola e le serra le labbra. In questo romanzo lieve e potente, la voce credibile e amaramente ironica della protagonista parla in nome di tutti gli adolescenti silenziosi e incapaci di aprirsi al resto del mondo e che attraverso la storia di Melinda sentiranno che un segreto può diventare un peso insopportabile.